venerdì 18 marzo 2016

Non sarà la paura di una caduta a NON FARMI VIVERE!

Salve! Raccontarmi oggi non è più un problema e lo devo al mio carattere ribelle!
La prima crisi l'ho avuta a 18 mesi, in assenza di febbre, la diagnosi fu subito chiara, mia madre mi cresceva con preoccupazioni, ansia e tanti avvertimenti su quel che non dovevo fare, per evitare che mi facessi male... e soprattutto di non dir niente a nessuno, amiche comprese, perchè non potevano comprendere se non addirittura riderci su, per tutte le volte che avevo un'assenza e cadevo.

Non condividevo affatto il pensiero di mia madre ed ero sempre in conflitto con lei, mentre facevo le tante cose che non avrei
dovuto fare! Un'adolescente come poteva limitarsi e non giocare a pallone per strada?Come poteva andare al mare e restare a riva, senza imparare a nuotare?

Rifiutare le prime feste di compleanno per evitare di far tardi e riposare di meno? No! Non ci stavo a questi limiti, nonostante il cuore andava a mille per una crisi, nonostante le cadute e qualche risata di alcuni ignoranti per i movimenti strani che facevo senza coscienza, non ho mai rinunciato a sentirmi una persona normale!

Oggi, con la giusta maturità, capisco che mia madre conosceva solo quel modo per tutelarmi, ma mai comprenderò chi ancora ci lascia nell'ombra di questa patologia! Se d'adolescente non ne parlavo, perchè "vittima" di complessi e ogni mia crisi portava il nome di un malore "accettabile" come un calo di pressione... oggi, non solo continuo a fare quel che non avrei dovuto mai fare, ma parlo a chiunque della mia patologia, tante cadute le ho evitate proprio per questo! 

Auguro a tutti voi la forza, il coraggio... di non mollare mai! Scrivo dopo poche ore che ho avuto una crisi, non sarà il panico che mi assale in quei secondi, non sarà la sonnolenza che mi prende, non sarà la paura di una caduta a NON FARMI VIVERE!

Giovanna Francese


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