Quando si parla di epilessie, capita
spesso che qualcuno, forse per consolarti, ti dica:
“Ma guarda che tanti personaggi
famosi della storia e dell'arte erano affetti da epilessie!”
Dunque, signori, “udite, udite”, io
di questo ritornello ne ho piene le scatole. Non è sempre vero che
“mal comune, mezzo gaudio”. Sinceramente, che Napoleone, Giulio
Cesare o Alessandro Magno - e tanti altri che non ricordo più -
avessero la mia malattia, a me non interessa, non mi cambia nulla.
Io voglio essere
semplicemente Davide e vivere una vita “normale” (anche se dire o
scrivere “normale” al giorno d'oggi non garantisce più il suo
significato).
Si, capisco, volete dirmi che chi è
affetto da epilessie può fare comunque grandi cose. Grazie, apprezzo
lo sforzo. Ma chi ha l'epilessia e accetta e combatte la sua malattia
è già cosciente di fare una grande cosa. Senza bisogno di esempi
plateali, si può essere semplicemente se stessi, senza cercare
gloria o successo o diventare il genio di turno. Questo, a mio
parere, vale per tutti, malati e non.
Io voglio guarire o almeno tenere sotto
controllo la mia epilessia, molto semplicemente, senza troppe storie.
Per quel che mi riguarda chi vive nella
nostra società ed accetta la sua epilessia è già un grande!!
Le famiglie, le mogli, i mariti, i
padri, le madri, i nonni, gli amici, tutti quelli che volete, tutte
le persone che sono sempre e comunque al nostro fianco e ci curano,
ci sostengono, loro sono già diventati GRANDI senza certo stare a
pensare a Flaubert o Giacomo Leopardi. Pensano a noi!
Tutti noi abbiamo il nostro percorso di
vita, grandi personaggi della storia hanno già avuto il loro e lo
hanno percorso, malati di epilessie oppure no.
Noi, voi, io, abbiamo il nostro, ma sono tutti percorsi o
sentieri univoci. Io non voglio camminare sul sentiero di Charles
Dickens, anche se lo ammiro per le opere che ha scritto. Io voglio
mettere i piedi e magari inciampare sul mio sentiero. E' il mio! È
diventato un sentiero con tanti ostacoli? Bene, imparerò a saltare.
Grandi personaggi della storia, io
preferisco piuttosto ricordarvi per quello che avete lasciato, per
questo e non perché eravate affetti da epilessie.
Sono sicuro che anche per voi la vostra
epilessia era solo un grande problema, una risorsa disumana e che non
siete diventati certo “storici” per la vostra malattia.
Personalmente credo che non sia la mia
malattia a definirmi ed anche per questo motivo non si rapporta a
qualsivoglia persona vissuta nel passato, nel presente o nel futuro.
Mia opinione, naturalmente.
Davide Oldani
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