lunedì 29 ottobre 2018

Una visione del nulla con le possibilità del tutto.





Una giornata come tante, una domenica come tante, passata in balia della mia epilessia.
Giornate dove una crisi tira l'altra, come i cioccolatini.
Giornate che già conosco, minuti e ore che non passano mai, sdraiato nel letto di casa.
Giornate che si possono definire da “bollino rosso”.
Ti alzi solo ed esclusivamente per andare in bagno (accompagnato, naturalmente) e quando lo fai dovresti essere vestito come un giocatore da football americano.
Ma, anche in questa situazione, io, Davide, ho bisogno di trovare una scappatoia mentale, è vitale questo, non posso permettermi e non voglio solo l'oblio delle crisi.
La mia scappatoia è semplice, come un disegno infantile: una finestra aperta. Sono fortunato, vivo in campagna e quello che vedo dalla finestra è una collina, poi il cielo.
Forse può sembrare poca cosa, ma per me in quei momenti è tutto e il tutto diventa possibile fuori da quella semplice finestra.
E' il mio mondo, la mia vita, i mie sogni, le mie certezze, la mia dignità, il mio spirito di voler essere Davide ad ogni costo.
Fisicamente la malattia in questi “giri di giostra” è vincente, non posso nulla, ma tra un giro di giostra e l'altro la mia finestra è sempre aperta e quello che vedo, immagino, vivo, percepisco e amo è invincibile, è solo mio e non appartiene alla mia patologia.
Quanto potere, quanta energia in una piccola finestra...
Dicono che le finestre sono come dei quadri. No! Se osservi con attenzione non ci sono cornici, non ci sono colori, non ci sono soggetti in primo piano, non ci sono paesaggi o città.
E allora che cosa c'è? Il nulla?”
Ripeto, guarda bene e dimentica quello che vedi. Ora si, in questo istante c'è tutto quello che vuoi tu.”







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