Tutto quello che sono, in una frazione
di secondo non lo sono più. Tutto il mio IO sparisce, non importa
dove sono, si spegne la luce e vengo abbattuto.
Una grande quercia, che durante un
temporale ad Agosto viene colpita da un fulmine e si spezza, cade
rovinosamente al suolo e lì rimane.
La tempesta anche quando sei a terra
non si è placata, è ancora furiosa.
Io non ho nessuna coscienza durante la
tempesta, ma c'è sempre qualcuno al mio fianco.
E' con me, sebbene io non percepisca
nulla.
Poi, piano piano i venti si placano, ma
io, ancora, non capisco e non percepisco la realtà, è tutto fumoso,
nebbioso, lontano, un'eco.
Ci vuole ancora tempo, ma piano piano
comincio a capire, il mio ascoltare e vedere non è limpido, ma
nebbia e fumo con calma si diradano.
La rabbia è grande in questo momento,
l'odio ancora di più.
Ma poi senti, intuisci e in qualche
modo riconosci.
Sono parole sussurrate, meravigliose.
Un alito di vento fresco durante una giornata di caldo afoso.
Costruiscono una frase semplice ed
immensa per me:
“Tato, ci sei? Mi senti?
Tranquillo, sono qui al tuo fianco”.
E tutto cambia.
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