sabato 18 aprile 2020

PRIMO, SECONDO, TERZO.



Strano, il periodo. Siamo ancora tutti, o quasi, in quarantena. In Europa ci sono ancora migliaia di morti ogni giorno e giustamente la comunità internazionale è molto preoccupata per i paesi del terzo mondo.
Ora, io, come tutti, conosco quando si parla di paesi del terzo mondo a cosa ci riferiamo. Ma qualcuno di voi si è mai chiesto quali siano gli altri due mondi?
Credo che ognuno di noi dovrebbe fare un esame di coscienza e chiederselo. Il primo mondo è quello ricco? Civilizzato? Moderno? Socialmente avanzato, con una politica nazionale stabile?
Io non penso, anche in queste nazioni esiste disuguaglianza sociale, povertà, disoccupazione. Cure mediche? Molte volte negate.
Se la vediamo così, allora anche nel primo mondo coesiste un terzo mondo. Fallimento totale.
Seguendo questo ragionamento, i cosiddetti paesi del terzo mondo sono solo nazioni razziate e depredate per le loro ricchezze dal famigerato primo mondo. Che tristezza.
Poi c'è il secondo mondo, ma realmente esiste? Dove si trova? Come funziona? Cosa combinano?
Se facessi queste domande ai famigerati esperti chissà quante risposte!! Probabilmente tutte diverse.
Io credo, che tutti noi abbiamo tutto quello che il nostro bellissimo pianeta (che stiamo distruggendo) può darci per vivere dignitosamente. Le risorse ci sono ma le precedenze sono sbagliate.
Primo, secondo e terzo sono numeri che calcolano una equazione creata da noi, una situazione nata e pensata da noi ominidi nel corso dei secoli.
Saggezza e precedenze, c'è voluto un virus per ricordarcele.
Adesso, purtroppo, ricomincio a vedere e sentire quello che ci ha portato a quei famosi tre numeri.
Sono tornati i problemi politici e non parlo solo dell'Italia. Vedo che ogni nazione pensa al suo bell' orticello, dove far crescere i suoi pomodori, grandi, rossi e succosi.
Il virus pian piano comincia ad essere accantonato.
Sempre nazioni di serie A contro nazioni di serie A. Suonando campane che dimenticano ancora una volta il famoso terzo mondo.
Questione di tempo, poi tornerà tutto come prima.
Il primo mondo con macchie invisibili del terzo, il famigerato e sconosciuto secondo, che io sinceramente non inquadro e non vedo.
Poi, eccolo li, il terzo. Da sfruttare come si è sempre fatto, dimenticandosi di chi ci vive, pedoni di una scacchiera che possono essere sacrificati.
A mai più nuovo virus, bentornato vecchio e schifoso mondo.
Di cui, anche io, ahimè, ne faccio parte.


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