Ratti e pulci li potevi vedere.
La peste camminava con loro.
Con il 1600 finirono le grandi
pestilenze.
L'ultimo colpo di coda a Marsiglia nel
1720.
Una delle epidemie più feroci della
storia.
Poi arriva lei, la spagnola.
Invisibile, i dottori la chiamarono
H1N1.
Milioni di morti nel mondo, tra il 1918
e il 1920.
Le
grandi pestilenze hanno accompagnato le vicende dell’umanità con
un andamento ciclico fino ai nostri giorni.
In
queste giornate il peso da portare è enorme.
Siamo
chiusi in casa, ascoltiamo numeri e tabelle.
Ma
quello che vediamo e ascoltiamo non sono numeri e tabelle.
Sono
uomini e donne, fortunatamente pochi i bambini.
Parlano
di numeri e dicono sempre che la maggior parte sono anziani che ci
lasciano.
Gli
anziani sono la nostra storia.
Una
storia che non è scritta nei libri, è ricordata, è parlata.
Mia
mamma è anziana o come dice lei, vecchia.
Nel
1943 aveva 10 anni e ricorda le bombe che cadevano.
Il
fischio della discesa, il bagliore, la deflagrazione, a volte
arrivava anche il vento caldo.
Suonavano
sirene, come suonano adesso.
Scappavano
nei campi e si gettavano nei fossi.
Ora
si corre verso i pronto soccorsi, con i primi angeli.
Entri
e non sai cosa succederà, ma ci sono altri angeli che ti aspettano.
A
te sembrano alieni, per loro sei una vita da salvare. Anche a costo
della loro.
Queste
persone, un domani, quando saranno anziane, avranno una storia da
raccontare.
Una
storia che non parla di bombe, dovranno narrare una guerra diversa.
Un
nemico invisibile che “livella” tutte le persone.
Alcuni,
se riusciranno, parleranno di un grande camion militare che
guidavano.
Ma,
probabilmente, preferiranno bisbigliare una favola con un lieto fine.
Tutti
noi, adesso, vorremmo vivere in una grande favola. E dimenticare
questa guerra.
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